L'esperto risponde

Che permessi servono per poter costruire una piscina?

Per le piscine fuoriterra non è richiesto alcun permesso, mentre per quelle interrate, in base al Testo Unico dell’Edilizia del 2001, è necessario presentare una DIA (denuncia di inizio attività) al comune, debitamente compilata da un professionista abilitato. A questo punto è sufficiente che trascorra un periodo di 30 giorni al termine del quale, se non vi sono obiezioni da parte del comune, è possibile procedere con i lavori. In alternativa con l’asseveramento del professionista abilitato si può presentare una SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) che, in breve, permette di iniziare i lavori il giorno stesso in cui viene presentata la certificazione in comune. Possono però esistere procedure differenti a seconda del piano regolatore varato dal comune di appartenenza. È consigliabile informarsi sempre circa la possibilità di costruire la piscina, verificare che non ci siano vincoli paesaggistici o delle belle Arti, nel qual caso i tempi di risposta sono di 90 giorni per avere il benestare della relativa sovrintendenza.

Hellas Piscine si occupa di fornire supporto per i permessi?

Per quanto riguarda la domanda da presentare in comune, il cliente può affidarsi al suo geometra o architetto di fiducia. In mancanza siamo in grado di espletare il servizio attraverso i nostri collaboratori esterni. In ogni caso forniamo al tecnico professionista il nostro supporto per facilitare la presentazione delle pratiche.

Quanto tempo serve per realizzare una piscina?

Una piscina fuoriterra viene installata in massimo 40 giorni dall’ordine e richiede in media dai 2 ai 5 giorni per l’installazione. I tempi per una piscina interrata variano a seconda delle dimensioni, dell’accesso al cantiere e della tipologia. In media la realizzazione di una piscina di 50 mq varia dai 30 ai 45 giorni comprensiva di scavo e opere edili.

Che costi di gestione annui ci sono?

Per stimare il costo annuo di gestione della piscina bisogna analizzare la tipologia di piscina, la filtrazione scelta e gli eventuali sistemi automatici installati. Si può stimare un costo di gestione annuo pari a € 20 al mq, questo dato va però preso assolutamente come indicativo in quanto ogni piscina ha caratteristiche diverse dalle atre. Già al momento della progettazione è possibile porre un occhio di riguardo ai costi di gestione dotando la piscina di sistemi a risparmio energetico.

Come si gestisce la piscina durante l’inverno?

Le piscine fuoriterra, in base alla tipologia, possono essere smontate o coperte con teli che impediscono alla sporcizia di entrare in vasca. Nella maggior parte dei casi il gruppo filtrante va scollegato e riposto in luogo coperto al riparo dalle intemperie e dal gelo invernale.

Nelle piscine interrate tradizionali esistono due tipi di svernaggio: lo svernaggio attivo o lo svernaggio passivo.

Lo svernaggio attivo consiste nel ridurre al minimo l’orario di filtrazione nel periodo invernale; questo metodo permette di lasciare la piscina scoperta ed è consigliato per chi vuole godere della vista della piscina scoperta tutto l’anno.

Lo svernaggio passivo consiste invece nello smontaggio delle pompe con fermo impianto per tutta la stagione invernale; questo metodo richiede la copertura invernale della piscina ed è consigliato per chi ha la piscina lontana dall’ingresso dell’abitazione o nelle case di villeggiatura.

In ogni caso è necessario aggiungere direttamente in vasca un prodotto svernante che previene la formazione di alghe e di incrostazioni calcaree prima di coprire la piscina e spegnere gli impianti.

È possibile avere un centro benessere in casa?

Sauna, bagno turco e doccia emozionale possono essere installati sia in locali adibiti ad uso pubblico che in abitazioni private. Oltre ai modelli standard è possibile personalizzare e progettare ad hoc le varie cabine spa, perché si inseriscano perfettamente nell’ambiente desiderato. È possibile infatti progettare un mini centro benessere in qualsiasi stanza della casa o anche in giardino. Per quanto riguarda gli esercizi pubblici vogliamo sottolineare che inserire una zona wellness è sicuramente un plus che differenzierà l’attività da quella dei competitors.

Per le piscine tradizionali qual è la differenza tra piscina skimmer e a sfioro?

“Piscina a sfioro” o “piscina a skimmer” identificano sia l’estetica della piscina che il sistema di filtrazione.

La piscina con bordo a sfioro si caratterizza per il grande impatto visivo dato dall’effetto a specchio e per gli effetti che si possono creare facendo scendere l’acqua un bordo che visivamente ricorda una cascata.

Le differenze tra piscina a skimmer e a sfioro, oltre che estetiche, sono date dal sistema di filtrazione.

Gli skimmer sono aperture poste lungo il bordo superiore della vasca, che raccolgono l’acqua e la inviano al filtro a sabbia. Una volta disinfettata, l’acqua viene nuovamente introdotta in vasca attraverso bocchette di mandata. Il sistema a skimmer è molto semplice e per questo molto diffuso. Occorre però sottolineare che l’aspirazione avviene solo attraverso gli skimmer stessi, che pertanto vanno posizionati correttamente e in numero sufficiente per evitare zone di ristagno ed il rischio che foglie o altri oggetti galleggianti non vengano eliminati velocemente dalla superficie dell’acqua.

Nelle piscine con bordo a sfioro, invece, l’acqua della piscina fluisce nel canale perimetrale e da questo si riversa in una vasca, detta “vasca di compenso”. Da qui viene poi aspirata dall’impianto di filtrazione e trattamento acqua, e successivamente inviata in piscina. La qualità dell’acqua risulta così nettamente superiore che nel sistema a skimmer, in quanto lo strato d’acqua più inquinato, quello in superficie, viene costantemente purificato dai residui organici. Inoltre, l’effetto “a specchio” che se ne ricava è di grande impatto visivo e la piscina sembra essere più ampia.

Dal punto di vista del costo di costruzione, una piscina a sfioro necessita di un investimento pari a circa un 30% in più rispetto alla versione a skimmer, oltre allo spazio necessario per realizzare la vasca di compensazione.

La piscina aumenta il valore dell’immobile?

Una piscina può far incrementare del 10-15% il valore dell’immobile e l’appetibilità dello stesso sul mercato in caso di vendita. Inoltre aumenta sicuramente la qualità della vita di chi abita in una casa con piscina, in quanto influisce positivamente sul divertimento, sulla socializzazione, sul benessere di tutta la famiglia.

Cosa sono e a cosa servono le docce solari?

Le docce solari sono docce da esterno dalle quali esce acqua che viene riscaldata grazie al calore del sole. Rispetto alle docce per esterno tradizionali con attacco all’acqua calda, le docce solari sono più funzionali, garantiscono un risparmio di acqua e di energia, per il semplice motivo che in genere le docce da esterno sono molto distanti dalla caldaia di casa, per cui ogni volta che si apre l'acqua calda è necessario aspettare parecchi minuti prima che questa arrivi effettivamente alla doccia, con grande spreco di acqua e tempi di attesa.

Per questo motivo le docce solari sono ormai protagoniste del mercato outdoor, in quanto grazie al loro serbatoio incorporato che si scalda anche fino a 70°C con il solo irraggiamento solare, danno la possibilità non solo di risparmiare, ma soprattutto di avere acqua calda immediata, senza attese, semplicemente aprendo il normalissimo miscelatore che mescola l'acqua fredda dell'acquedotto con quella calda del serbatoio ottenendo la temperatura desiderata.

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